Ingrid Beatrice Coman

 

Dodici più un angelo

Un insolito straniero, una città da salvare

 e la matematica nascosta delle anime

 

(pp. 208; 13,00 euro; isbn  978-88-89621-16-5)

 

 

 

 

 

 

 

 

«Non è la vendetta che aggiusta le cose. È la compassione.»

 

La vita delle nostre città e delle nostre famiglie è sempre in bilico sull’orlo dell’incertezza, della casualità, della sofferenza.

A volte, da dimensioni superiori, ci vengono mandati messaggeri che ci aiutano in modo sottile e invisibile a non perderci nella giungla dell’esistenza, e possono prendere le sembianze più inaspettate...

Perciò non voltate mai lo sguardo davanti a un barbone, un bambino o a un cane: potrebbero avere un messaggio per voi e, cosa più importante, potrebbero conoscere la via verso casa...

 

«Uno scantinato qualunque, in un anonimo quartiere di periferia, era diventato uno spazio sacro, una chiesa improvvisata, fatta non di icone sbiadite, santi impersonali o preti arrabbiati, ma di amore e compassione, nati dalla fragilità e dall’impermanenza delle cose...»

 

Un essere ultraterreno attraversa il confine tra due mondi per cambiare il destino di una città sull’orlo della perdizione e dell’autodistruzione.

Ha solo pochi giorni che rischiano di travolgerlo, perchè sulla Terra il tempo scorre in modo diverso, sbriciolando cose e uomini ad una velocità quasi insostenibile, e la vita stessa ha perso la memoria della sua sorgente divina.

Ha pochi mezzi: l’unico strumento a sua disposizione è la consapevolezza, prezioso bagaglio portatosi dalle dimensioni superiori, da riversare nella mente e nel cuore degli uomini, prima che l’ombra li avvolga del tutto.

 

«...L’odio non si nutre dei corpi dei soggetti odiati, ma del cuore di chi odia.»

 

Dodici. Gli servono dodici anime giuste, dodici esseri che abbiano ancora un lume acceso nel profondo del loro cuore.

Sembrava facile da lassù, ma sulla Terra tutto è più difficile, più pesante, più faticoso... e il suo percorso dovrà passare dai vicoli più inattesi della città e dell’animo umano...

 

 

«Perché gli uomini perdono la speranza? Cos’è che fa di loro dei recipienti di carne vuota, da cui la luce lentamente scivola via? Quand’è che hanno dimenticato che senza il barlume di luce nel loro cuore, il loro corpo diventa solo una prigione di ossa doloranti e gli occhi lentamente si appannano?

Che cos’è un’anima quando il corpo diventa una fortezza deserta e da tempo abbandonata?

Domani nasce da oggi come una pianta nasce dal seme, ancora e ancora, finché l’albero maestoso che ogni uomo ha in sé raggiunge la piena bellezza e maturità. Ma se ti dimentichi di prenderti cura del seme, i giorni non fioriscono l’uno dall’altro, in perfetta armonia, ma rotolano in avanti senza senso e senza meta, come sassi buttati giù da una rupe, finché non finiscono la loro corsa con un tonfo sordo e doloroso.»

 

 

 

 

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Ingrid Beatrice Coman è nata in Romania.

 

Ha pubblicato racconti, articoli e testi teatrali; questo è il suo quarto romanzo.

Scrive regolarmente sulle pagine del nostro bimestrale di letteratura Ellin Selae.

 

La sua scrittura manifesta grande sensibilità verso quella parte della storia che spesso rimane in ombra, lontana dai media e dalle pagine dei giornali, mettendosi in ascolto davanti al disagio di vivere, al mistero dell'esistenza, alle sfumature degli eventi spesso avvolti nella nebbia dell'oblio, al bisogno di raccontare delle persone, sublimando tutto questo in parole e offrire una indicazione in più sulla strada per tornare verso casa. Il senso ultimo della sua narrazione è infatti aiutare il Lettore a ritrovare il sentiero smarrito nelle pieghe del tempo al fine di vivere con più consapevolezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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